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Film sulla Musica

Scopri il Significato Profondo della Musica di Longlegs: Oltre le Note

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Nel mondo del cinema, alcune produzioni riescono a fondere la musica con le immagini in maniera unica, creando opere che lasciano un segno indelebile. Il film horror “Longlegs“, diretto da Osgood Perkins, è un esempio perfetto di questa sinergia, unendo il genere horror con la musica rock in un tributo ai T. Rex. Questa collaborazione inusuale tra un film e una band glam rock storica si manifesta in una serie di scelte creative che includono la musica, l’estetica e la narrazione del film.

i T. Rex nella colonna sonora del film

Tre brani iconici dei T. Rex sono presenti in “Longlegs“, contribuendo a delineare l’atmosfera del film. All’inizio, la canzone “Get It On (Bang a Gong)“, con i suoi versi su uno sfondo rosso, introduce la pellicola e il suo tono oscuro. Questo brano ritorna nei titoli di coda, sottolineando la contrapposizione tra il glamour della musica e l’oscurità della trama. Altri due brani dei T. Rex, “Jewel” e “Planet Queen“, arricchiscono momenti cruciali della storia, collegandosi alle tematiche soprannaturali e agli sviluppi narrativi del film.

contributi musicali al processo creativo

Durante lo sviluppo di “Longlegs“, Osgood Perkins ha trovato nei T. Rex una fonte d’ispirazione dopo aver visto un documentario di Apple TV+ sulla musica del 1971. Sebbene inizialmente inaspettato, questo abbinamento ha permesso al regista di unire elementi di poesia biblica e glam rock, una fusione che è parsa perfetta per la narrativa del film. Anche Nicolas Cage, protagonista della pellicola, ha avuto un legame personale con i T. Rex, rendendo la scelta musicale ancora più significativa e simbolica per la produzione.

influenze rock ‘n’ roll nella produzione

Oltre alla musica, il rock ‘n’ roll ha influenzato anche l’estetica del film. La stanza del protagonista è adornata con poster di figure iconiche come Marc Bolan dei T. Rex e Lou Reed. Inoltre, l’aspetto fisico del killer, ispirato da queste stesse leggende, è enfatizzato da dettagli come il trucco bianco, un chiaro omaggio a Bob Dylan. Perkins ha elaborato una storia per il personaggio principale di Longlegs, un ex glam rocker la cui frustrazione e aspetto si riflettono nel suo viaggio oscuro, risalente al periodo d’oro dei T. Rex negli anni ’70.

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Film sulla Musica

Colonna Sonora di Oceania 2: Scopri Tutte le Canzoni e i Momenti Clou del Film

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La colonna sonora di Oceania 2 prende ispirazione musicale dal primo film, espandendone la portata con un nuovo cast di personaggi. L’acclamato film del 2016 ha riscosso un successo enorme grazie, in parte, alla sua colonna sonora, con il contributo di autori di spicco come Lin-Manuel Miranda. Brani come “How Far I’ll Go” e “You’re Welcome” sono diventati autentici successi. Il nuovo capitolo vede la sfida raccolta da Abigail Barlow e Emily Bear, che hanno creato una serie di nuove apprezzabili tracce per Oceania 2.

nuovi personaggi e vetrine musicali

Nel film, alcuni nuovi personaggi trovano spazio attraverso esibizioni musicali che ne risaltano le caratteristiche, come nel caso del brano accattivante interpretato da Awhimai Fraser. Altri brani, invece, collegano direttamente alla cultura e alla storia polinesiana, un tema centrale sia nel primo film che nel secondo capitolo. Di seguito, sono elencate le canzoni principali di Oceania 2, con indicazione di quando vengono eseguite nel film e dove è possibile ascoltarle.

lista delle canzoni di oceania 2 e interpreti

Oceania 2 Canzoni Interprete
“We’re Back” Auliʻi Cravalho, Villagers of Motunui
“Beyond” Auliʻi Cravalho
“Finding The Way” Olivia Foa’i, Te Vaka
“What Could Be Better Than This” Auli’i Cravalho, Hualālai Chung, Rose Matafeo, David Fane
“Get Lost” Awhimai Fraser
“Can I Get A Chee Hoo” Dwayne Johnson
“Manu Vavau” Dwayne Johnson, Opetaia Foa’i, Rachel House
“Beyond (Reprise)” Auliʻi Cravalho
“We Know The Way (Te Fenua te Malie)” Auli’i Cravalho, Olivia Foa’i, Opetaia Foa’i, Te Vaka

momenti musicali di oceania 2

we’re back

We’re Back” segna il ritorno musicale nell’universo di Oceania, rivelando i cambiamenti avvenuti nella comunità di Montuni negli anni passati dagli eventi del primo film. Introduce nuovi personaggi, tra cui Simea, la sorella di Oceania, assieme a Leto, Kele e Moni.

beyond

Beyond” appare all’inizio del film, seguendo una visione dell’antenato Tautai Vasa. Considerata il naturale successore di “How Far I’ll Go“, esprime il senso di avventura di Vaiana e i rischi della sua missione. La canzone ritorna in una ripresa successiva.

finding the way

Finding The Way” viene eseguita mentre la protagonista e il suo equipaggio partono per un viaggio, cantata in lingua polinesiana dagli abitanti di Motunui. Si tratta di una delle voci principali per Olivia Foa’i nel rappresentare la cultura polinesiana.

what could be better than this?

What Could Be Better Than This?” viene cantata mentre Vaiana tenta di cementare il senso di coesione tra i membri del suo equipaggio, con un intervento inaspettato da parte di Moni e Leto e una partecipazione recitata da Kele.

get lost

Get Lost”, una delle rare canzoni dedicate agli antagonisti nel film, è interpretata da Matangi e cerca di motivare Vaiana verso direzioni nuove e inaspettate.

can i get a chee hoo

Celebrando l’arrivo di Maui, “Can I Get A Chee Hoo” è una canzone di incoraggiamento per Vaiana nel suo momento di crisi, sottolineando la forza interiore della protagonista.

manu vavau

Dopo l’apparente sacrificio di Vaiana per spezzare la maledizione, “Manu Vavau” è cantata da un Maui addolorato, poi unito dagli spiriti degli antenati in una canzone di rinascita e trasformazione.

wknow the way (te fenua te malie)

L’ultima canzone intonata è “We Know The Way (Te Fenua te Malie)”, fermando la narrazione sul ritorno vittorioso di Vaiana, echi del finale del primo Oceania.

dove trovare la colonna sonora di oceania 2

Oceania 2 prevede un successo nelle sale che ha spinto la Disney a distribuire in anticipo la colonna sonora. Disponibile dal 22 novembre, prima dell’uscita del film, può essere acquistata su store digitali come Apple Music e Amazon Prime. È accessibile anche su piattaforme di streaming come Spotify e canali video come YouTube.

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Film sulla Musica

The Piano Lesson: Scopri la Vera Storia Dietro il Film di Netflix

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The Piano Lesson, opera prima della regia di Malcolm Washington, offre una profonda riflessione sul significato dell’eredità e del passato nel contesto storico del 1936. La vicenda si sviluppa attorno a un pianoforte di famiglia situato nella casa di Doaker Charles a Pittsburgh, durante un periodo cupo dell’era post-Depressione. Questo prezioso strumento diventa il centro di una disputa familiare tra Boy Willie Charles, desideroso di venderlo per acquistare la terra dei loro antenati schiavizzati, e sua sorella Berniece, che ne difende il valore storico ed emotivo come un monumento al passato familiare.

adattamento dell’opera di august wilson

una fedeltà all’opera originale

L’adattamento cinematografico di The Piano Lesson è stato realizzato prendendo spunto dall’omonima pièce teatrale di August Wilson, risalente al 1987. Si tratta di uno dei dieci lavori che costituiscono il ciclo di Pittsburgh, volto a esplorare le esperienze afroamericane nel corso del ventesimo secolo. Vincitore del Premio Pulitzer, l’opera di Wilson affronta tematiche complesse come il trauma generazionale della schiavitù, rendendo il racconto non solo un’analisi della storia afroamericana, ma anche una riflessione universale sull’eredità e la guarigione.

Questo film rappresenta la prima trasposizione cinematografica dell’opera, mentre una precedente versione per la televisione venne realizzata nel 1995. Con Malcolm Washington alla regia, il progetto vede coinvolto come produttore anche Denzel Washington, già esperto del lavoro di Wilson. In un processo di totale immersione nei temi della narrazione, Malcolm e il co-sceneggiatore Virgil Williams hanno lavorato per tradurre fedelmente l’essenza dell’opera di Wilson, cercando di mantenere intatta la sua verosimiglianza storica e socio-politica.

ispirazione nell’arte di romare bearden

Il drammaturgo August Wilson ha tratto ispirazione per The Piano Lesson principalmente da una stampa del 1983 intitolata “The Piano Lesson (Homage to Mary Lou)” di Romare Bearden. Questo lavoro, che raffigura un’insegnante e uno studente al pianoforte, offre un commento sociale sul passaggio di conoscenza tra generazioni nel contesto della musica jazz. Bearden stesso, influenzato dalle sue esperienze di uomo nero nel Sud degli Stati Uniti, ha ispirato la narrazione di Wilson nella sua esplorazione delle ambizioni e del patrimonio culturale.

riflessione sul valore dell’eredità

The Piano Lesson esplora profondamente il concetto di eredità e la sua rilevanza nella costruzione dell’identità. Malcolm Washington ha voluto immergersi nelle domande sollevate dall’opera di Wilson, riguardanti il ruolo degli antenati e le opportunità create dai sacrifici delle generazioni precedenti. Questa riflessione personale ha guidato l’adattamento cinematografico, arricchito dalla presenza di attori come Samuel L. Jackson, John David Washington, Ray Fisher e Michael Potts, noti per le loro interpretazioni teatrali dell’opera. Attraverso questa trasposizione, la storia dei Charles diventa un potente strumento per discutere del passato e della sua influenza nel presente.

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Film Storici

Bohemian Rhapsody: errori, cosa c’è di vero e fact check

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La trasformazione di un’icona: dal giovane Farrokh al leggendario Freddie

l’origine del nome di freddie mercury

Nato come Farrokh Bulsara il 5 settembre 1946 a Stone Town nel Sultanato di Zanzibar, Freddie Mercury adottò il suo nome d’arte durante gli anni di scuola a St. Peter’s. L’affascinante itinerario che lo trasformò in una delle figure più celebri del panorama musicale iniziò nella primavera del 1970, quando diede vita alla band Queen e al contempo scelse di cambiare anche il suo cognome in Mercury. Curiosamente, la nazionalità dei genitori venne registrata come “britannica indiana” e la razza come “Parsi”, un gruppo etnico di origini persiane.

l’arrivo in uk e le influenze musicali

Ritornato a Zanzibar dopo aver terminato gli studi, Mercury e la sua famiglia si trovarono presto a dover fuggire a causa della rivoluzione del 1964, rifugiandosi nel Regno Unito. Lì Freddie iniziò la sua formazione artistica presso il West Thames College, per poi laurearsi in Art and Graphic Design all’Ealing Art College di Londra. È in questo periodo che si espose a un ventaglio di influenze musicali, spaziando dalla musica indiana di sua conoscenza al rock’n’roll di Elvis Presley, The Who, Jimi Hendrix, Led Zeppelin e The Rolling Stones, con una menzione speciale anche per l’interpretazione di Liza Minnelli in Cabaret.

i primi passi nel mondo della musica

Freddie

ebbe la sua prima esibizione retribuita il 23 agosto 1969 con la band Ibex, di cui divenne vocalista. Fu quando Brian May e Roger Taylor, futuri membri dei Queen allora nel gruppo Smile, assistettero alla sua performance che i primi tasselli per la nascita della band si posero. Mercury riuscì, non molto dopo, a persuadere i compagni di Ibex a cambiare il nome del gruppo in Wreckage, sebbene il progetto si disgregò velocemente a causa di impegni esterni dei componenti.

la genesi della band queen

L’iter per la formazione dei Queen non fu così immediato come si potrebbe credere. Contrariamente a quanto raccontato nel film Bohemian Rhapsody, l’incontro tra Mercury, May e Taylor non fu frutto del caso, ma avvenne durante il periodo in cui feudii frequentò il Ealing Art College e divenne amico di Staffell, membro dei Smile. Solo con il distacco di questi dall’ensemble, Freddie riuscì ad entrare definitivamente nella band.

le relazioni e l’amicizia speciale con mary austin

Contrariamente a quanto è stato narrato cinematicamente, prima dell’adesione di Mercury ai Queen, Brian May ebbe una breve relazione con Mary Austin. Fu solo successivamente che si sviluppò l’interesse di Freddie verso di lei, approfondendo l’amicizia fino a fidanzarsi e vivere insieme per vari anni, mantenendo un legame strettissimo anche dopo la loro separazione nel 1976. Dopo la morte di Mercury, avvenuta nel 1991 a seguito di complicazioni da AIDS, Mary ereditò la maggior parte del suo patrimonio.

la verità sulla band queen

Il film “Bohemian Rhapsody” porta alcune incongruenze riguardo la storia dei Queen, tra cui l’idea della band divisa dal contratto solista di Mercury. In effetti, non ci fu mai una vera e propria scissione; i componenti decisero di prendere una pausa per seguire carriere soliste rimanendo, In contatto e riprendendo a lavorare insieme nell’arco dell’anno.

il legame con jim hutton e il mito di live aid

Ci sono numerose inesattezze anche riguardo la relazione tra Mercury e Jim Hutton, nonché l’esito del concerto Live Aid del 1985. Hutton non era un servo a una festa di Freddie, ma un parrucchiere incontrato in un night club. La loro relazione durò fino alla morte di Mercury, nonostante Hutton fosse a conoscenza della malattia del cantante. Riguardo Live Aid, la performance dei Queen fu effettivamente epica, sebbene la band non si fosse riunita per quell’occasione, avendo già rilasciato un album e fatto un tour proprio prima dell’evento.

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