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Film Horror

Drag Me To Hell, spiegazione del finale e il ruolo della monetina

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copertina di drag me to hell

“Drag Me to Hell” è un film horror che affascina e inquieta per la sua trama ricca di tensione e colpi di scena.

Il ruolo della monetina, apparentemente secondario, si rivela in realtà uno degli elementi chiave nella drammatica conclusione della storia. L’oggetto è al centro di un errore fatale che sigilla il destino della protagonista, Christine Brown.
Analizzare la funzione della monetina all’interno del film permette di comprendere meglio la natura ineluttabile della maledizione che grava su Christine e la tragica ironia che permea la narrazione.

Il simbolismo della monetina e del bottoncino

Nel corso del film, la monetina e il bottoncino si intrecciano in una dinamica cruciale per l’evoluzione della trama. La protagonista, dopo aver ricevuto una terribile maledizione da Sylvia Ganush, cerca disperatamente di liberarsi del bottoncino maledetto, l’oggetto che veicola il potere oscuro.

Purtroppo, a causa di uno scambio involontario tra il bottoncino e la monetina, Christine finisce per commettere un errore fatale. La monetina, apparentemente innocua, diventa così il simbolo dell’inesorabilità del destino.

Il climax: la monetina e l’errore fatale

L’errore centrale che determina la fine della storia avviene durante il climax, quando Christine, convinta di aver consegnato il bottoncino a un’altra persona, scopre di aver confuso gli oggetti e di aver restituito invece la monetina.

Questo scambio accidentale la condanna definitivamente, rendendo inutile ogni tentativo di salvezza. La monetina diventa quindi l’emblema del fallimento e della tragedia inevitabile, in un gioco di ironia tragica che culmina nella dannazione della protagonista.

La monetina come oggetto simbolico

In definitiva, la monetina non è soltanto un oggetto casuale, ma rappresenta il meccanismo narrativo attraverso cui il destino di Christine viene sigillato. Il film utilizza questo piccolo oggetto come strumento per esprimere la crudele ineluttabilità del destino, dimostrando che anche i più piccoli dettagli possono avere conseguenze devastanti.

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Film Horror

La vera storia dietro The Conjuring – Il Caso Enfield: scopri il mistero che ha ispirato il film

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Distribuito nel 2013, “L’Evocazione – The Conjuring” ha trasformato il panorama del genere horror contemporaneo. Diretto da James Wan, questo film ha non solo dato inizio al “Conjuring Universe“, ma ha anche rinnovato l’interesse verso film basati su eventi paranormali documentati. Nel 2016, il sequel “The Conjuring – Il caso Enfield” ha proseguito nel solco tracciato dal primo capitolo.

la trama e il cast di the conjuring – il caso enfield

Nel 1977, a Enfield, un sobborgo di Londra, diverse manifestazioni soprannaturali sconvolgono la vita di Peggy Hodgson e dei suoi quattro figli. Janet, la più giovane, sembra essere il focus delle attenzioni di uno spirito inquieto. I celebri demonologi Ed e Lorraine Warren vengono coinvolti nelle indagini, scoprendo una presenza demoniaca che va oltre le loro aspettative. Patrick Wilson e Vera Farmiga reinterpretano i Warren, mentre Madison Wolfe veste i panni di Janet. Altri membri del cast includono Frances O’Connor (Peggy), Lauren Esposito, Patrick McAuley, Benjamin Haigh, Simon McBurney e Franka Potente. Ma la vera scena è rubata da Bonnie Aarons, che interpreta la suora demoniaca Valak.

la storia vera dietro il film: cosa è successo nella casa di enfield?

La vicenda di Enfield si basa su fatti reali documentati dai Warren, che visitarono la casa della famiglia Hodgson nel nord di Londra. Peggy Hodgson, una madre divorziata, viveva qui con i figli Margaret, Johnny, Billy e Janet. Janet, allora undicenne, iniziò a segnalare movimenti inspiegabili del letto e, successivamente, strani rumori che terrorizzarono anche la madre. La polizia intervenne, con l’agente Carolyn Heeps testimoniando di aver visto una sedia muoversi da sola. La questione attirò l’attenzione della Society for Psychical Research, con Maurice Grosse e Guy Playfair che documentarono i fenomeni. Gli eventi ruotavano intorno a Janet, che manifestava comportamenti inspiegabili e diventò veicolo per una voce che dichiarava di essere un certo Bill Wilkins. Questi eventi furono successivamente etichettati come inganni dei ragazzi.

collegamenti con altri film: the nun

Il film introduce Valak, la suora demoniaca, figura centrale del Conjuring Universe tanto da ispirare uno spun-off autonomo titolato “The Nun – La vocazione del male” uscito nel 2018. The Nun 2, proseguendo il racconto di Valak, è stato rilasciato nel 2023. La connessione tra i Warren e Valak viene ripresa in uno spettacolare post-credits che riannoda le storie fra “Il caso Enfield” e i nuovi capitoli.

disponibilità in streaming e programmazione in tv

The Conjuring – Il caso Enfield è accessibile su diverse piattaforme di streaming come Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Inoltre, è programmato per essere trasmesso in TV venerdì 11 ottobre alle 21:15 su Italia 2. Noleggiando il film o sottoscrivendo un abbonamento, è possibile goderselo in qualità ottimale comodamente da casa.

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L’Evocazione – The Conjuring, la vera storia dietro il film

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Nel luglio del 1980, David Glatzel, un ragazzo di appena 11 anni, si trovò al centro di una serie di eventi inquietanti che destarono scalpore e attirarono l’attenzione di esperti del paranormale. Questi fatti ispirarono in seguito la cinematografia, in particolar modo nella realizzazione di “The Conjuring: The Devil Made Me Do It” (“L’Evocazione”). Analizziamo gli avvenimenti storici dietro la pellicola, esaminando il contesto e le dinamiche dell’epoca che portarono ad una delle prime volte in cui la possessione demoniaca venne usata come difesa in un’aula di tribunale negli Stati Uniti.

L’inizio dell’incubo per David Glatzel

Mentre era impegnato nella pulizia di una proprietà in affitto nel Connecticut, da destinare a nuova abitazione per la sorella Debbie e il fidanzato di lei, Arne Cheyenne Johnson, il giovane David incontrò una figura sinistra. Questo uomo dall’aspetto bruciato avrebbe spinto il ragazzo su un letto ad acqua, minacciandolo qualora si fossero trasferiti nella casa. Rispetto alle rappresentazioni cinematografiche, come quella di una mano che sfonda il letto ad acqua, gli eventi reali furono meno esagerati, ma non meno turboleti.

Una volta tornato nella casa dei genitori, David continuò a riferire di vedere l’uomo, il quale gli parlava e gli appariva in terribili incubi notturni. La pelle dell’entità era descritta come annerita dal fuoco, ulteriore dettaglio che sfumava nell’orripilante: occhi incavati, tratti animali quali corni, zoccoli e denti seghettati. Questa descrizione differisce dal demone con occhi scuri presente ne “L’Evocazione 3”.

L’intervento dei Warren e gli esorcismi

La preoccupazione crebbe a tal punto che la famiglia decise di rivolgersi agli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren. La coppia, nota per i loro casi di indagini sui fenomeni inspiegabili, prese in carico la situazione, compiendo esorcismi e documentando attività soprannaturali nella casa, come suoni inquietanti e oggetti che si muovevano da soli.

Nonostante l’ostilità di entità invisibili e incontri raccapriccianti, che in alcuni momenti sembravano preannunciare una tragedia imminente, autorità ecclesiastiche eseguirono benedizioni, ma la Chiesa non confermò mai esorcismi formali, citando la mancanza di test psicologici richiesti. La famiglia Glatzel, compresa la madre Judy, affermò di aver assistito a manifestazioni evidenti di un’entità malevola.

La tragedia di Arne Cheyenne Johnson

Segue la narrazione un episodio ancor più drammatico che coinvolge Arne Cheyenne Johnson, il fidanzato di Debbie. A seguito di episodi di comportamento alterato e apparente trasferimento di entità maligne in lui stesso, Arne commise un omocidio, uccidendo il padrone di casa e gestore del canile alloggiato presso la struttura dove lavorava Debbie come toelettatrice.

Il 16 febbraio 1981, in un atto che la difesa descriverebbe come fuori dal controllo consapevole dell’accusato, la vita di Alan Bono venne brutalmente troncata. Questo tragico evento segnò le prime volte in cui l’esistenza delle forze demoniache venne messa in discussione in un contesto legale.

Il processo storico e la vita successiva

Otto mesi dopo l’omicidio, si tenne il processo storico in cui venne proposta la difesa della possessione demoniaca. Il giudice respise l’approccio, obbligando la difesa a optare per argomentazioni più terrene come quella della legittima difesa.

Nonostante la condanna per omicidio colposo e una pena che variava da 10 a 20 anni, Johnson sposò Debbie durante la detenzione, completò i suoi studi e venne liberato dopo meno di cinque anni per buona condotta.

Dubbi e controversie sulla veridicità dei fatti

La pubblicazione di “The Devil in Connecticut” generò polemiche, con Carl Glatzel, fratello di David, che accusava i Warren di aver inventato la storia della possessione per ricavarne guadagno. Lorraine Warren e il coautore Gerald Brittle difesero la validità delle loro affermazioni, mentre membri della famiglia Glatzel si dividerono nel supportare o confutare la narrazione dell’indagine paranormale.

Un retaggio cinematografico si ricollega a questi eventi sia attraverso adattamenti televisivi come “The Demon Murder Case” sia attraverso l’interpretazione hollywoodiana ne “L’Evocazione 3”, consolidando ulteriormente le vicende del caso “The Devil Made Me Do It” nella cultura popolare.

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