Film Crime
Hit Man: La Verità Storica dietro il Mito di Hollywood
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Il film di Netflix Hit Man trae ispirazione dalla vita di Gary Johnson, un professore universitario che collaborava con il Dipartimento di Polizia di New Orleans fingendosi un sicario per attirare potenziali clienti. Nonostante si basi su fatti reali, il film amplifica notevolmente alcuni aspetti della storia, specialmente per quanto riguarda la relazione di Johnson con una donna ritratta in modo molto più romanzato rispetto a quanto avvenuto nella realtà.
il vero Gary Johnson
vita professionale e personale
Gary Johnson, nato il 28 marzo 1947 a Humble, Texas, e deceduto il 5 settembre 2022 a Kingwood, Texas, era un investigatore dello staff dell’ufficio del procuratore distrettuale della Contea di Harris. Lavorava anche come professore a contratto due sere a settimana, insegnando corsi su sessualità umana e psicologia generale. Questo incarico part-time si aggiungeva al suo lavoro principale, che consisteva nel migliorare e duplicare registrazioni audio e video per processi giudiziari. Per i suoi vicini e le persone che incontrava, dichiarava di lavorare nelle risorse umane.
abilità attoriali e missioni sotto copertura
Johnson possedeva notevoli capacità attoriali, al punto da essere paragonato a Laurence Olivier nel campo delle forze dell’ordine. Si trasformava in vari personaggi a seconda delle necessità, convincendo chiunque, ricchi o poveri, che fosse un vero sicario. Questo talento gli permise di assumere identità diverse per catturare clienti che cercavano di commissionare omicidi.
coinvolgimento in arresti
Nei dieci anni antecedenti all’articolo di Skip Hollandsworth su Texas Monthly del 2001, Johnson aveva ricevuto più di sessanta commissioni di omicidio, che portarono ad altrettanti arresti nell’area di Houston.
personaggi e accuratezza storica
maddy masters
Il personaggio di Maddy Masters, interpretato da Adria Arjona, è basato solo parzialmente su una persona reale. Nella storia vera, una donna maltrattata cercò di ingaggiare Johnson per eliminare il suo fidanzato abusivo. Johnson, invece di accettare il denaro, la indirizzò verso servizi sociali e un terapeuta, l’unica volta in cui mostrò pietà.
relazione tra Gary e Maddy
Nel film, Gary sviluppa una relazione romantica con Maddy, ma nella realtà non ci fu alcun coinvolgimento sentimentale. Dopo aver indirizzato la donna verso i servizi di assistenza, la loro interazione terminò.
matrimoni di Gary Johnson
Gary Johnson fu sposato e divorziato tre volte. La sua seconda moglie lo descriveva come una persona riservata e solitaria. Viveva con due gatti, Id ed Ego, e nonostante fosse popolare tra le donne, l’attore Glen Powell che lo interpreta nel film appare molto più giovane e attraente di quanto non fosse lui realmente.
accuratezza del film
Il regista Richard Linklater ha ammesso che il film è stato notevolmente romanzato rispetto alla storia vera. La pellicola, che inizia con una nota che avverte della sua parziale veridicità, si discosta dalla realtà soprattutto dopo l’evento descritto nell’articolo di Hollandsworth.
commemorazione
Linklater ha avuto modo di conoscere Johnson personalmente, il che ha influenzato la realizzazione del film. Gary Johnson è deceduto nel 2022, senza poter vedere la versione cinematografica della sua vita. Il film è dedicato a lui e lo ricorda nei titoli di coda.
Film Crime
Hit Man, la vera storia dietro il Film
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L’episodio in questione confronta il film Hit Man su Netflix con la storia vera dell’investigatore Gary Johnson, che si è finto un finto sicario per incastrare individui che cercavano di assumere qualcuno per commettere omicidi. Durante la sua operazione sotto copertura, Johnson ha catturato oltre 60 persone. Viene spiegata l’accuratezza storica delle prime scene e il punto in cui Hit Man diverge dalla realtà per abbracciare la finzione completa.
la vera storia di gary johnson
il contesto dell’investigazione
Gary Johnson, un investigatore di lunga esperienza, ha condotto un’operazione sotto copertura in cui si è finto un sicario. Lo scopo della missione era smascherare e arrestare individui che tentavano di orchestrare omicidi attraverso un killer a pagamento. Durante questo periodo, Johnson è riuscito a catturare più di 60 persone coinvolte in questo tipo di attività illecite.
strategia e risultati dell’operazione
L’approccio di Johnson consisteva nel farsi passare per un sicario disponibile ad accettare incarichi per uccidere. Questa operazione ha non solo smascherato i criminali, ma ha anche portato ad una serie di condanne significative, mostrando l’efficacia dell’infiltrazione sotto copertura come metodo investigativo.
discrepanze tra realtà e finzione
come il film si discosta dalla realtà
Il film Hit Man inizia con un’accurata ricostruzione delle prime vicende di Gary Johnson, rimanendo fedele ai fatti storici. Con l’avanzare della trama, la narrazione prende una piega più romanzata, allontanandosi dagli eventi reali. Il film abbandona rapidamente la veridicità storica per abbracciare una narrazione completamente fittizia, trasformando la storia originale per incrementare l’elemento drammatico.
elementi realistici nelle fasi iniziali
All’inizio, il film rappresenta fedelmente le tecniche investigativa adottate da Johnson, inclusi i metodi di infiltrazione e le modalità di interazione con i criminali. Le prime scene forniscono una visione realistica del lavoro dell’investigatore, prima che la trama prenda una svolta più fantasiosa.
note finali
La storia di Gary Johnson è un esempio significativo di come la realtà a volte possa superare la finzione. La sua abilità nel catturare oltre 60 persone attraverso una operazione così pericolosa e ingegnosa mette in luce l’importanza dell’infiltrazione sotto copertura nel campo delle indagini criminali.
Film Storici
Inventing Anna: La Storia Vera vs. La Versione di Hollywood
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Le astuzie di Anna Delvey: tra verità e finzione
Anna Sorokin, conosciuta sotto lo pseudonimo di Anna Delvey, nacque il 23 gennaio 1991 a Domodedovo, vicino a Mosca, in Russia. Figura dalla personalità forte e talvolta offensiva, cresciuta in un nucleo famigliare modesto, coltivava il sogno di affermarsi nel giornalismo di moda. Nel 2007 si trasferì in Germania assieme alla famiglia e frequentò il gymnasium di Eschweiler, per poi tentare il cammino nella moda a Londra presso il Central Saint Martins college. Annoverò esperienze a Berlino e Parigi, prima di atterrare a New York e iniziare a costruire il suo personaggio: quello di un’ereditiera tedesca, figlia di facoltose fortune in euro, pur avendo un padre autista di camion e una madre casalinga.
La scalata sociale e il miraggio della ricchezza
Trasferitasi a New York, Delvey replicò affermazioni sul suo titolo di nobiltà e sui suoi presunti conti bancari svizzeri. Alla ricerca di contatti influenti, entrò nelle cerchie celebri di Manhattan, vantando tra le sue conoscenze anche Macaulay Culkin. L’obiettivo dichiarato di Anna era aprire un esclusivo club d’arte privato, denominato Anna Delvey Foundation. Quest’illusione la sostenne mentre viveva a spese altrui in hotel di lusso, sfoggiando trattamenti di bellezza costosi e accessori firmati.
L’illusione dura tre anni
Il periodo di attività truffaldina di Anna Delvey si estese dal 2015 al 2017. In tale lasso temporale, riuscì a persuadere numerose persone a finanziare le sue spese esorbitanti. Ad esempio, Michael Xufu Huang, studente della University of Pennsylvania con la passione per l’arte, venne convinto da Delvey a pagare per lei un viaggio alla Biennale d’arte di Venezia.
Viaggi e inganni: la rete si stringe
Nel maggio del 2017, una vacanza a Marrakesh con la sua amica Rachel DeLoache Williams si trasformò in un incubo quando Anna non riuscì a fronteggiare le spese, lasciando un debito di oltre 62.000 dollari a carico di Williams. Situazioni simili si verificarono in varie strutture alberghiere della Grande Mela, dove Anna si insediò senza mai saldare i conti. L’arroganza arrivò al punto di tentare di ottenere un prestito di 22 milioni di dollari da numerose banche per finanziare il suo progetto artistico, senza avere il benché minimo capitale.
Dallo stile in aula ai social media
Durante il processo, la sua immagine fu curata dalla stylista celebre Anastasia Walker, fenomeno che fece scalpore sui media tanto quanto le sue truffe. Sul fronte digital, Anna Delvey continua a mantenere una presenza sui social media, dove i seguaci si contano a migliaia, tra approvazione e curiosità morbosa.
Le conseguenze di una carriera da impostora
Anna venne condannata per i suoi inganni nel 2019, ricevendo una sentenza di quattro anni di carcere. Scontò solo tre anni, grazie al comportamento esemplare e alle circostanze legate alla pandemia da COVID-19. Di recente, Delvey è stata di nuovo trattenuta dalle autorità per problemi relativi al suo visto, e il suo avvocato ha fatto appello per ottenere l’asilo. Sembra non mostrare rimorso significativo per le sue azioni, continuando invece a seguire un percorso individuale privo di scuse autentiche verso le persone che ha ingannato.
Film Crime
Black Bird: Confronto tra Storia e Cinema
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In un contesto di continue ricerche sulla veridicità degli adattamenti cinematografici, emerge la figura di James “Jimmy” Keene, il cui passato si intreccia con una narrazione tanto cruda quanto reale. Si dipana qui l’analisi di un’esistenza caratterizzata dall’ascesa nel mondo del football, dall’ombra del traffico di sostanze stupefacenti e dall’imperscrutabile missione di infiltrazione per ottenere confessioni da un potenziale killer seriale.
L’ascesa sportiva di james keene
Precedentemente conosciuto come talento emergente nel football americano, Keene si distinse come giocatore stella e capitano della squadra di football della Kankakee Eastridge High School in Illinois nei primi anni ’90. Non limitandosi al football, si affermò anche nel wrestling e nell’atletica leggera. Le vicende familiari e la necessità economica lo porteranno a imboccare la via dello spaccio di marijuana come mezzo di sopravvivenza.
– Football
– Wrestling
– Atletica leggera
Dallo sport al crimine
La scelta di non allontanarsi da Chicago per mantenere attiva la sua attività illecita lo porta a rifiutare borse di studio universitarie e a proseguire il suo percorso nel football con un college locale. Tale scelta sarà determinante nel delineare il futuro percorso di vita di Keene, lo stesso che lo avrebbe portato a guadagnare cifre considerevoli in qualità di uno dei principali operatori indipendenti di Chicago nel commercio di marijuana e, in misura minore, di cocaina.
Alla sbarra
Nel 1996, Keene viene arrestato e condannato a dieci anni di carcere per cospirazione alla distribuzione di droga senza alcuna possibilità di libertà vigilata, a seguito di una consulenza legale che si sarebbe rivelata inopportuna.
– Arresto
– Condanna
La prospettiva di libertà anticipata
Nonostante il carcere a minima sicurezza, Keene verrà poi avvicinato dalla procura federale con una proposta che gli avrebbe potuto garantire la libertà anticipata: infiltrarsi in un penitenziario di massima sicurezza e ottenere confessioni da Larry Hall, un sospetto killer seriale, riguardo crimini non ancora confessati. L’obiettivo era evitare la liberazione anticipata di Hall, la quale era messa in dubbio a seguito della possibile annullamento della sua condanna per l’omicidio di Tricia Reitler. Keene accetta l’incarico, spinto anche dallo stato di salute dell’amato padre.
Gli obiettivi dell’infiltrazione
La procura era preoccupata che Hall potesse uscire di prigione senza prove aggiuntive; e, sebbene Keene avesse stabilito una relazione fiduciaria con Hall, la localizzazione precisa dei corpi delle presunte vittime non venne mai svelata. Si scoprì che Hall aveva una mappa con punti rossi che indicavano probabili luoghi di sepoltura.
Le conseguenze dell’operazione
In seguito a una serie di eventi, Keene si ritrova in isolamento senza che la procura intervenga tempestivamente. Solo dopo la riscoperta della mappa e dei falchi di legno scolpiti da Hall in prigione, le autorità si resero conto dell’importanza delle informazioni fornitregli. Ciò nonostante, la mappa e i falchi non furono mai recuperati.
Il riscatto di james keene
Nonostante le difficoltà e il parziale fallimento dell’operazione, l’impegno di Keene portò alla riapertura di casi irrisolti e al mantenimento della condanna per Hall. Come riconoscimento del suo contributo, Keene ottenne una liberazione anticipata e la cancellazione del suo casellario giudiziale.
Dopo il rilascio
Dopo il carcere, Keene riuscì a trascorrere anni di valore col padre prima del suo trapasso, avviare affari legali di successo e diventare autore di bestseller – un’esperienza riprodotta nella miniserie televisiva di Apple TV+, Black Bird, dove la sua storia è stata narrata con particolare attenzione alla veridicità degli eventi.
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