Film Storici
Una birra al fronte, errori, trama reale e confronto col film

La genesi dell’insolita spedizione birraia in Vietnam ha origine da un’idea suggerita una sera di novembre 1967 da George “Il Colonnello” Lynch, ex militare ed esercente di un saloon chiamato Doc Fiddler. Fu lui a ispirare Chickie Donohue, allora 26enne, a intraprendere il viaggio in Vietnam. Uno dei motivi che spinse Lynch, impersonato da Bill Murray nel film, era la sua frustrazione per le proteste antiguerra che venivano trasmesse in TV, mentre i giovani del loro quartiere a Inwood, nell’Upper Manhattan, erano al fronte a combattere e morire. La risposta di Zac Efron, che nel lungometraggio interpreta Donohue, fu: “Potrei farlo anch’io”. Proprio come avvenne nella realtà, dopo due giorni da quella conversazione, Chickie salpò per il Vietnam a bordo di una nave da rifornimento di guerra chiamata Drake Victory.
la decisione e l’impegno di donohue
In quel periodo, molti degli amici di Chickie prestavano servizio in Vietnam e l’ex combattente confessò più tardi di aver semplicemente voluto comprare loro una birra, come riportato in un documentario Pabst. Donohue, in effetti, prima di intraprendere l’avventura non era sposato e viveva ancora con la propria famiglia. Fu in seguito che si unì in matrimonio con Theresa “Terri” O’Neill. Riguardo al suo passato militare, aveva servito come marinaio per quattro anni, inclusi periodi nelle Filippine e in Giappone, e nel 1967 lavorava come marinaio mercantile, avendo visitato già tre volte il Vietnam grazie alle giuste autorizzazioni di sicurezza.
il numero di amici rintracciati e le sfide del viaggio
L’intento originario era quello di consegnare la birra a sei uomini, ma il numero si ridusse a quattro visto che uno, Richie Reynolds, morì in combattimento e un altro fu rimandato a casa perché contrasse la malaria. Queste travagliate vicende furono coperte da fonti quali CBS News.
La sorella di Chickie, Christine, a differenza di quanto mostrato nel film, non fu contraria alla sua partenza, venendolo a sapere solo in seguito tramite la madre. Donohue ammise di aver avuto dubbi sulla possibilità di rintracciare i suoi amici, ma decise comunque di provarci. Con grande sorpresa, riuscì a trovare tutti e quattro i compagni, fatto che scosse profondamente la sua concezione sulle coincidenze.
l’inaspettato appuntamento in vietnam
I suoi amici furono sorpresi quanto gli spettatori del film nel vederlo apparire in Vietnam. La prima persona che rintracciò fu Tommy Collins, che vide subito dopo aver sbarcato dalla nave a Qui Nhon il 19 gennaio 1968. Chickie, per via del suo abbigliamento inconsueto, una camicia a scacchi madras e jeans chiari logori, fu scambiato da alcuni per un agente della CIA.
il cambiamento di prospettiva
L’esperienza in Vietnam influenzò fortemente la percezione che Chickie aveva del conflitto. Nonostante fosse un sostenitore convinto della guerra prima della partenza, il contatto con la cruda realtà sul terreno, unito alle testimonianze dei suoi amici, lo indusse a riconsiderare criticamente l’efficacia e la giustizia del conflitto. Un personaggio fittizio nel film, il fotografo di guerra Arthur Coates, interpretato da Russell Crowe, funge nel lungometraggio da catalizzatore di questo cambiamento di opinione, nonostante non esista alcun riscontro storico di questa figura.
l’aftermath della missione
Infine, successivamente al servizio come marinaio mercantile, Chickie lavorò come “minatore urbano” per la città, scavando tunnel per treni e acquedotti nel substrato roccioso. Inoltre, Chickie e i quattro amici riportati nel film si riunirono regularmente a New York e parteciparono insieme alla premiere mondiale de The Greatest Beer Run Ever al Toronto International Film Festival. Al momento del rilascio del film, tutti erano ancora in vita.
Chickie fu coinvolto nella realizzazione del film, aiutando Zac Efron a comprendere meglio il suo personaggio e assistendo alle riprese; ha poi affermato che l’interprete ha perfettamente incarnato il suo spirito e le sue emozioni di quegli anni. Mayor, il poliziotto locale affermò successivamente di non aver mai sentito parlare di Efron fino a quando la nipote non lo informò sul suo conto, confermando la scelta agli occhi della famiglia dopo che passò il cosiddetto “test dell’odore”.
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