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The Boys in the Boat: La Vera Storia contro Hollywood

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L’adattamento cinematografico de “I ragazzi della barca”

La pellicola “The Boys in the Boat”, diretta dal rinomato George Clooney, prende ispirazione dal bestseller di Daniel James Brown che narra le gesta autentiche del team di canottaggio dell’Università di Washington che partecipò alle Olimpiadi del 1936 a Berlino. Il libro di Brown, pubblicato nel 2013 e inserito nella lista dei bestseller del New York Times, si basa su approfondite ricerche, tra cui le conversazioni con Joe Rantz, l’ultimo sopravvissuto del team, e l’analisi di diari e interviste ai familiari degli atleti.

Le sfide personali di Joe Rantz

Nato in condizioni economicamente sfavorevoli, Joe Rantz, impersonato da Callum Turner nel film, crebbe orfano di madre e veniva trascurato dalla matrigna. La sua infanzia fu segnata da povertà e solitudine, fattori effettivamente corroborati dalla ricostruzione storica.

L’incontro con l’amore e la scoperta sportiva

Rantz conobbe la sua futura moglie, Joyce Simdars, durante gli anni della scuola a Sequim, Washington. Fu proprio a Roosevelt High School che l’allenatore Al Ulbrickson notò Rantz mentre eseguiva un esercizio alle parallele assieme al gymnastics team, consigliandogli in seguito di iscriversi all’Università di Washington e di candidarsi per la squadra di canottaggio.

Il cammino verso l’oro olimpico

La partecipazione ai giochi di Berlino non fu priva di ostacoli. La squadra, composta da figli di operai e contadini, riuscì a primeggiare sulle élite delle università come Harvard e Yale, confermandosi come un vero underdog. Inoltre, Don Hume, rappresentato da Jack Mulhern, dovette affrontare una severa influenza durante il viaggio che li condusse in Germania, una sfida che la squadra superò con determinazione.

La gloriosa vittoria

Contro le previsioni, il team dell’Università di Washington vinse la medaglia d’oro, prevalendo in una finale al cardiopalma. Anche Adolf Hitler assistette all’epica conquista del team statunitense, nella speranza di celebrare un successo tedesco in quella che era stata designata come una manifestazione del potere nazista.

Un legame d’amore duraturo

Dopo il trionfo olimpico, Rantz ottenne una laurea in ingegneria chimica e sposò Joyce Simdars, costruendo una famiglia e intraprendendo una lunga carriera alla Boeing Corporation a Seattle.

La veridicità della narrazione

Il film si attiene strettamente alle vicende reali, anche se, come ammesso dallo stesso Clooney, alcuni dettagli sono stati sintetizzati per adattarsi alle esigenze della produzione cinematografica. Nonostante ciò, la fedeltà storica e il rispetto per la narrazione originale rimangono elementi centrali del lungometraggio.

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