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A Milion Miles Away, errori e storia vera dietro al film

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Lasciando le proprie radici nella campagna della California per spiccare il volo nello spazio, la storia di José Hernández incarna l’esempio tangibile del sogno americano. Dalle umili origini come figlio di braccianti agricoli migranti ai vertici dell’esplorazione spaziale, Hernández testimonia che con la determinazione e il supporto giusto, nessun sogno è troppo lontano. Esaminiamo da vicino il suo percorso, da lavoratore nei campi fino a diventare un rinomato astronauta.

La vita di José Hernández tra i campi della California

L’infanzia di José Hernández è trascorsa tra le righe di piantagioni dove, insieme alla sua famiglia, ha raccolto una varietà di prodotti agricoli come uva, fragole, ciliegie, cipolle e cetrioli. La famiglia Hernández intraprendeva un viaggio annuale da Michoacán, in Messico, alla California per lavorare per nove mesi prima di fare ritorno nel luogo d’origine. Questa esperienza ha radicato nel giovane José la dedizione al lavoro, che poi diverrà pilastro nella realizzazione dei suoi obiettivi.

Uva
Fragole
Ciliegie
Cipolle
Cetrioli

Il sogno di diventare astronauta e i primi passi

Fin da piccolo, José mostrava una spiccata predisposizione per la matematica e la scienza. Il suo desiderio di diventare astronauta si è acceso all’età di dieci anni, stimolato dalle immagini dello storico allunaggio dell’Apollo 17 del 1972. Condiviso il sogno con i suoi genitori, ricevette totale appoggio, in particolare da suo padre che credette fermamente nelle sue potenzialità e dalla sua insegnante, Ms. Young, che convinse la famiglia a stabilizzare la loro vita per assicurare un’istruzione continua ai propri figli. Quest’attenzione all’educazione permise a José e ai suoi fratelli di migliorare nel percorso scolastico, ponendo le basi per il futuro successo accademico e professionale di Hernández.

La carriera ingegneristica prima dell’assunzione alla NASA

José si è laureato in ingegneria elettrica all’University of the Pacific nel 1984 e ha completato il suo master all’University of California, Santa Barbara. Prima di entrare nella NASA, ha lavorato presso il Laboratorio Nazionale Lawrence Livermore, contribuendo all’innovazione nel settore della mammografia mobile. Nonostante le numerose candidature respinte (undici volte) dalla NASA, Hernández non ha mai smesso di inseguire il suo sogno spaziale. Solo dopo aver rifiutato una prima offerta di lavoro da parte dell’agenzia spaziale, per completezza di impegno nei confronti di Livermore Labs, José è riuscito infine ad essere accettato nel programma di formazione per astronauti dopo anni di insistenti tentativi.

L’ascesa al sogno spaziale di Hernández

Nel 2004, José Hernández fu finalmente selezionato per il programma astronautico della NASA, riconoscendo in lui la prestanza e la competenza necessarie. Nella sua attesa di partire per lo spazio, José divenne padre di cinque figli ed ha sostenuto la sua famiglia anche attraverso la gestione di un ristorante messicano situato nelle vicinanze del Johnson Space Center. Il 28 agosto 2009, Hernández partì a bordo dello Space Shuttle Discovery come ingegnere di volo nella missione STS-128 verso la Stazione Spaziale Internazionale, realizzando infine il sogno che coltivava dall’infanzia.

Il ritorno a terra e l’impegno continuo di Hernández

Dopo aver servito la comunità spaziale, José Hernández si è ritirato dalla NASA nel 2011, ma non ha mai cessato di contribuire attivamente alla società. Ha fondato la Reaching for the Stars Foundation, si è candidato per un seggio al Congresso e ha persino acquistato un vigneto in California, luogo simbolico del suo inizio. La sua prima annata di vino, soprannominata Tierra Luna, riflette la connessione tra la terra che un tempo aveva coltivato e il cielo che ha esplorato. Ora, con una storia così ricca alle spalle, José Hernández continua a essere un’ispirazione per tutti coloro che hanno grandi sogni e ambizioni.

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