Film Storici
Verità o Finzione: “Pain Hustlers” alla Ribalta di Hollywood

L’essenza storica di “Pain Hustlers”
fondamenti narrativi del film
Il lungometraggio di Netflix, “Pain Hustlers”, attinge liberamente da un autentico scandalo farmaceutico per la trama della sua storia. Il film, che si distacca notevolmente dalla realtà, si ispira allo scandalo di Insys Therapeutics e all’articolo del 2018 pubblicato su “The New York Times Magazine” da Evan Hughes, intitolato “The Pain Hustlers”. Hughes, successivamente, ha approfondito la vicenda nel suo libro “The Hard Sell: Crime and Punishment at an Opioid Start-Up”. La sceneggiatura del film presenta una serie di elementi fittizi e un tono comico non presenti nell’articolo originale, secondo quanto riferito dal regista David Yates, noto per la direzione di alcuni film della saga di Harry Potter, in un’intervista a “TIME” magazine.
lo scandalo di Insys Therapeutics
Similmente a quanto mostrato nel film con Emily Blunt e Chris Evans, i rappresentanti di vendita di Insys Therapeutics corrompevano i medici con incentivi finanziari per prescrivere il loro analgesico a base di fentanil, Subsys. Il programma di “speaker” dell’azienda pagava i medici per pubblicizzare il farmaco altamente dipendente. Nonostante Subsys fosse autorizzato solamente come analgesico per pazienti oncologici e terminali, Insys spingeva i medici a prescriverlo anche a pazienti affetti da altri tipi di dolore, amplificando così l’epidemia di dipendenza da oppioidi.
il vero nome del farmaco in questione
Il vero farmaco prodotto da Insys Therapeutics che ispirò il film è Subsys, uno spray sublinguale di fentanil, rinominato nel film come Lonafin. La casa farmaceutica in “Pain Hustlers” passa dal nome reale di Insys Therapeutics a quello fittizio di Zanna Therapeutics.
personaggi basati su figure reali?
Nonostante alcuni personaggi del film possano mostrare analogie con individui realmente coinvolti nello scandalo Insys, essi sono perlopiù creazioni inventive. L’articolo di Evan Hughes menziona l’assunzione di una danzatrice esotica da parte di Insys, elemento che ha probabilmente ispirato il personaggio di Liza Drake, interpretato da Emily Blunt. Comunque non vi sono correlazioni dirette con persone reali. Chris Evans, interpretando Pete Brenner, incorpora alcuni tratti di Alec Burlakoff, soggetto centrale nell’articolo di Hughes.
compenso delle commissioni per i rappresentanti di vendita
Verificando le informazioni del film, si scopre che i rappresentanti di vendita Insys ricevevano sostanziose commissioni, elementi che li distoglievano dal considerare il dilemma morale in cui si trovavano. Stando a quanto riportato da “Statnews” e dai resoconti giudiziari, un rappresentante delle vendite di Insys in Alabama ha ottenuto oltre 700.000 dollari in commissioni tra il 2013 e il 2015, pur avendo uno stipendio base di 40.000 dollari.
riscontri reali del personaggio di Andy Garcia
Il personaggio di Jack Neel, interpretato da Andy Garcia, possiede una controparte reale vagamente riconducibile a John Kapoor, il fondatore di Insys, condannato a cinque anni e mezzo di carcere nel 2019 per corruzione medica. La compagnia, per risolvere il caso federale, ha patteggiato un accordo da 225 milioni di dollari, finendo poi in bancarotta.
l’ambientazione reale dello scandalo
Al contrario di quanto suggerito dalla narrazione di “Pain Hustlers”, la vicenda reale che ha dato vita allo scandalo Insys non si è limitata allo Stato della Florida ma ha coinvolto gli Stati Uniti nel suo complesso. L’azienda Insys Therapeutics aveva la sua sede principale a Chandler, in Arizona.
elementi di finzione: la storia dell’impiegata Insys e sua figlia
La trama di “Pain Hustlers” che contempla il personaggio di Liza Drake e sua figlia affetta da tumore cerebrale ed epilessia è un’invenzione degli sceneggiatori, ideata per creare una connessione emotiva tra il personaggio e i pazienti ai quali cerca di vendere il farmaco del datore di lavoro.
video rap per la promozione di Subsys
Impressionante ma veritiero, Insys Therapeutics produsse realmente un video musicale rap per incentivare le vendite del loro medicinale a base di fentanil. La clip musicale di Subsys è visibile online.
altri lavori cinematografici sull’emergenza oppioidi
“Pain Hustlers” di Netflix si aggiunge ad altre opere recenti che affrontano la crisi degli oppioidi, come la serie Hulu “Dopesick” con Michael Keaton e la serie Netflix “Painkiller” del 2023 con Matthew Broderick. Il regista David Yates ha espresso il desiderio di conferire al suo film un taglio più audace e irriverente rispetto ai precedenti, avvicinandosi a dinamiche tipiche del film “The Wolf of Wall Street” e mostrando l’eccitante percorso dei dipendenti che alla fine si scontrano con il vero costo umano della loro condotta.
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